Beethoven in Lugano

2007-11-23 / Il Paese / Carlo Rezzonico

Grande musica ai Concerti d’autunno

Un vertice qualitativo può essere definito il concerto pubblico del 15 novembre al Palazzo dei congressi di Lugano, nel quadro della stagione autunnale. Fin dal primo accordo dell’ouverture “Coriolano” di Beethoven si è capito che Serge Baudo, dal podio, avrebbe evitato le tinte forti, gli slanci impetuosi ed il mordente, seguendo invece un indirizzo meno appariscente, volto a far vivere con moderazione, eppure con intensità, i valori della partitura. Stupenda è stata la delicatezza dei disegni e delle melodie. Nello stesso spirito ha poi diretto il terzo concerto per pianoforte e orchestra, sempre di Beethoven, in pieno accordo con la solista Angela Hewitt. Questa interprete possiede mani d’oro, che sembrano volare sulla tastiera, non perdono mai la leggerezza, nemmeno quando scolpiscono con forza certe note o scandiscono nettamente certe figurazioni, e suona tutto con naturalezza e semplicità. Ciò non ha impedito che il primo tempo manifestasse il suo carattere eroico e che il terzo sprigionasse la sua spregiudicata esuberanza. Quanto al “largo” centrale, è stato tutto un soffio di grande poesia.
Nella seconda parte ha convinto l’interpretazione della seconda sinfonia si Saint-Saëns, anch’essa eseguita, per così dire, con i guanti. Il Baudo ne ha fatto uno scrigno di finezze e uno scintillio di colori, ma sempre rinunciando ad ogni effetto forzato.
Gli elogi al direttore e alla solista non devono mettere in ombra le prestazioni dell’Orchestra della Svizzera italiana: il complesso ticinese ha attuato in modo mirabile le intenzioni del Baudo e si è distinto per la puntualità degli attacchi, la purezza delle sonorità e l’equilibrio tra le varie sezioni.
Il pubblico, assai numeroso, ha lungamente festeggiato tutti gli interpreti.